Ancora autismo in televisione!
Atypical è una serie tv che racconta la vita di Sam, un ragazzo di 18 anni con autismo ad alto funzionamento.
Cos’è l’autismo? Beh se ti sei posto questa domanda vuol dire che “Atypical” ha centrato il suo obiettivo perché credo che Netflix con le sue produzioni stia ponendo molto l’accento su alcune tematiche psicologiche e su alcuni tabù.
Se però ti stai ancora domandando che cos’è l’autismo potrai leggere questo altro articolo.
Tornando al telefilm cercherò di elencare i 10 elementi che si possono apprezzare con la sua visione:
- Il tentativo di parlare di autismo: ho sentito diverse critiche che hanno polemizzato sulla manifestazione di autismo descritta dal telefilm, ma seppur le critiche abbiano un fondamento io apprezzo l’intento di Netflix di avvicinare il grande pubblico a delle tematiche che rimangono nascoste o di cui si tratta solo alle ricorrenze delle giornate nazionali o mondiali.
- La difficoltà di gestire la vita familiare quando un figlio presenta una disabilità: questo non è un mondo per disabili e pertanto i genitori di Sam da quando è nato non hanno invitato più nessuno a casa loro e hanno evitato di parlare della loro vita familiare al di fuori delle mura di casa. Questo isolamento familiare è stato trattato anche dal documentario “Tommy e gli altri” di cui puoi leggere qui.
- La difficoltà di alcune mamma di sentirsi ancora donne: in alcune donne il ruolo di madre oscura totalmente gli altri ruoli e così si dimenticano la complessità del loro essere. La vita di queste donne è orientata dall’unico obiettivo di crescere i propri figli senza credere che il tempo che loro vivono potrebbe essere ben usufruito anche investendolo per loro e per i loro interessi.
- Non è avere un fratello ingombrante: Sam ha una sorella che è sempre messa in ombra dalle sue crisi e dalle attenzioni che la famiglia riserva a lui. La sorella sente un forte senso di responsabilità nei confronti del protagonista tanto da compromettere anche il raggiungimento di alcuni obiettivi per lei importanti.
- Anche gli autistici possono sentire il desiderio di avere una fidanzata o un fidanzato: Sam all’età di 18 anni sente la necessità di approcciare l’altro sesso e così inizia con la sua psicoterapeuta a individuare delle strategie che possano essere adatte per entrare in relazione con un’altra persona. Una delle caratteristiche salienti dell’autismo è la difficoltà di interagire con gli altri, ma questa fatica non deve far pensare necessariamente a un disinteresse.
- Le rigidità mentali degli autistici: la maggior parte degli individui con disturbo dello spettro autistico presenta dei funzionamenti mentali che li portano spesso a focalizzarsi su alcuni aspetti e a diventarne competenti in modo totalizzante. In letteratura si ritrova il termine “Idiot savant” per indicare questa specializzazione in alcuni ambiti un esempio è il protagonista di “Rain man”.
- Non c’è un autistico uguale ad un altro, non c’è persona uguale ad un’altra: il film mantiene sempre l’attenzione sul personaggio principale ma permette di intravedere altre sfumature dello spettro dell’autismo e queste si possono cogliere soprattutto dalle parole delle madri che frequentano il gruppo di auto/mutuo aiuto frequentato dalla madre di Sam.
- La paura di alcuni genitori davanti alla disabilità di un figlio: a volte la vita può porre davanti a noi delle sfide che non ci sentiamo pronti ad affrontare e a volte la soluzione che riteniamo più opportuna è “la ritirata”. Questo può capitare davanti alla disabilità di un figlio e nel film capita al padre di Sam spaventato dalla situazione e sentendosi poco adeguato alla situazione, soprattutto a confronto alla moglie che ha cercato sin da subito di affrontare le criticità.
- Gli psicologi e psicoterapeuti non usciranno mai vincitori da una serie tv di Netflix: facendo parte della categoria ne sono un po’ dispiaciuta, ma questa situazione mi porta a fare delle domande: perché nei prodotti per il pubblico mostrano sempre gli psicologi come incapaci? Le produzioni cinematografiche influenzano l’opinione pubblica oppure assecondano il desiderio del pubblico di vedersi confermate le tesi riguardanti l’inutilità e l’inconsistenza di un intervento psicologico?
- Se atipico vuol dire anormale, che cos’è la normalità? Ho già dato una mia opinione in un altro articolo e nel telefilm si può osservare il comportamento atipico di un ragazzo autistico ad alto funzionamento durante le esperienze di vita giovanile; Sam reagisce a volte in modo incontrollato perché la sua fragilità non gli permette di trovare le risorse per reagire in modo adeguato ad una frustrazione. Se questo telefilm ha aiutato chi l’ha visto a capire che questi comportamenti sono normali in una persona con autismo allora avrà avvicinato un po’ di più le persone e avrà ridotto le distanze, perché ciò che conta non è se siamo normali oppure no, se siamo uguali o diversi, in fondo ciò che realmente conta è solo accertare noi stessi e accettare gli altri con le particolarità che ciascuno di noi porta con sé.
Dott.ssa Samantha
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER