In fondo all’articolo è possibile ascoltare l’audio-lettura
“Perché gli studenti non conoscono l’importanza di studiare?” è la domanda che mi pongo a volte osservando quello che succede negli istituti di istruzione.
Alla scuola secondaria di secondo grado, più comunemente chiamata scuola superiore, i ragazzi si domandano perché è necessario studiare più di dieci materie quando tutte le informazioni possono essere facilmente reperibili dai motori di ricerca su internet.
Un’alunna dell’università mi ha confessato che fatica a comprendere il perché si studiano molte materie in un corso di laurea e proprio in questa occasione ho avuto modo di ricollegarmi a dei passi di Nietzsche appena studiati che spiegavano come l’uomo costruisce la verità.
Nietzsche affermava che l’uomo ha interpretato la realtà intorno a lui organizzandola in categorie e schemi. Con l’esplorazione e l’esperienza queste strutture organizzative sono diventate sempre più ampie e complesse arrivando oggi ad ottenere una conoscenza molto approfondita e settoriale.
Nella storia dell’uomo inizialmente queste strutture organizzative venivano insegnate e apprese da padre a figlio e si occupavano principalmente di garantire la sopravvivenza propria e dei propri cari. In seguito l’educazione genitoriale è stata affiancata dall’istituzione scolastica e questo ha permesso di accedere ad una conoscenza più ampia e all’apprendimento di alcune competenze che nell’ambiente familiare non era possibili.
Questo breve excursus storico ci permette di introdurre il concetto più semplice del perché è importante studiare. Così come in passato era importante conoscere le strutture organizzative della realtà per sopravvivere, oggi la conoscenza è aumentata e quest’ultima ha acquisito una tale complessità che non è più possibile interpretare la realtà con i semplici schemi che si usavano in passato.
L’andare a scuola oggi permette di acquisire gli schemi per interpretare la realtà nella sua complessità: le materie che si richiede agli studenti di approfondire sono diverse perché sono molte le informazioni da codificare per comprendere a pieno i segnali che ci giungono dal nostro ambiente; inoltre spesso i fenomeni che accadono nella nostra società non hanno una sola causa, ma le variabili si intrecciano e si influenzano a vicenda.
I motori di ricerca permettono di accedere in breve tempo alle informazioni e alle definizioni, ma il conoscere il quadro di riferimento in cui si inseriscono, il sapere come hanno avuto origine e l’essere in grado di creare collegamenti e confronti tra informazioni è una competenza che deve avere ciascuno di noi per poter interpretare in modo critico la realtà.
Questa abilità di essere critici rispetto a ciò che leggiamo è una capacità importantissima proprio in questo momento storico in cui le informazioni non mancano, ma si rischia di accedere a quelle false (fake news) facendo affidamento su di esse e rischiando di esser presi in giro.
Come è già stato scritto in un precedente articolo, ormai è evidente nella maggior parte dei contesti lavorativi che non si smetterà mai di studiare perché la nostra conoscenza progredirà e lo sviluppo tecnologico sarà sempre più veloce, così nel mondo del lavoro per rimanere aggiornati sarà necessario formarsi con continuità e apprendere nuove conoscenze, competenze e tecniche.
In conclusione prendendo spunto dal titolo di un famoso film mi sento di affermare: “Questo non è un paese per chi non studia”.
Dott.ssa Samantha