Dopo aver introdotto il concetto di intelligenze multiple in un precedente articolo, prendiamo in considerazione l’intelligenza emotiva che è stata studiata in modo approfondito dallo psicologo Daniel Goleman.
Nel suo libro “Intelligenza emotiva” Goleman cerca di definire che cosa sia questa abilità intellettiva e la scompone in differenti capacità:
- capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni: in diversi momenti dell’anno ci prefiggiamo degli obiettivi da raggiungere, che a volte raggiungiamo e altri no, e Goleman ci spiega che quando ci arrendiamo potremmo dare la colpa alla nostra intelligenza emotiva, così come le potremmo dare il merito quando riusciamo nel nostro intento. La nostra capacità di “tenere duro” anche quando le cose si fanno difficili invece si chiama resilienza.
- capacità di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione: in psicologia è famoso un esperimento in cui alcuni bambini di quattro anni vengono informati che se riusciranno a non mangiare il marshmallow che hanno davanti per quindici minuti saranno ricompensati con una doppia porzione. L’esperimento ha permesso poi di osservare lo sviluppo delle stesse persone in adolescenza e in età adulta.
I dati raccolti hanno affermato che i bambini che erano riuscite a resistere alla tentazione a quattro anni, diventavano adulti in grado di gestire meglio i propri impulsi e le situazioni stressanti, erano affidabili e ottenevano migliori risultati in ambito scolastico e lavorativo.
Riassumendo, il test delle caramelle ha permesso di mettere in luce come la capacità di attendere una gratificazione preveda una buona gestione dei propri stati emotivi e come questa capacità sia funzionale a una buona realizzazione personale.
- capacità di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare: questa abilità permette di “governare” i propri stati interiori e di impedire loro di guidare le nostre scelte. A volte vi sarà capitato di vedere tutto rosso per la rabbia o vedere tutto nero per la tristezza, queste due espressioni figurative rendono bene l’idea di come i vostri sentimenti possano influenzare il modo in cui vedete la realtà, come la interpretate e di conseguenza come intervenite su di essa. Quindi questa capacità ci impedisce di intervenire in modo sconsiderato perché mossi dai forti sentimenti di un preciso momento.
- capacità di essere empatici: abbiamo parlato di empatia in modo approfondito in un precedente articolo, dove potrai trovare anche un video esemplificativo.
- capacità di sperare: potremmo parlare di ottimismo, di fiducia negli altri o di autostima. Le azioni che ci inducono a sperare sono diverse ma è importante mantenere sempre una giusta misura e un ruolo attivo, come indicato nell’articolo sul realismo, e utilizzare delle strategie adeguate che ci possono aiutare ad essere più lucidi; potrai trovare tre strategie in questo articolo.
Goleman nel suo libro afferma anche che i dati raccolti da differenti studi testimoniano che le persone competenti sul piano emozionale si trovano avvantaggiate in tutti i campi della vita, sia nelle relazioni intime che nel cogliere le regole implicite che portano al successo politico.
Inoltre, gli individui con capacità emozionali ben sviluppate hanno anche maggiori probabilità di essere contenti ed efficaci nella vita essendo in grado di adottare gli atteggiamenti mentali che alimentano la produttività; coloro che invece non riescono a esercitare un certo controllo sulla propria vita emotiva rischiano di combattere battaglie interiori che finiscono per sabotare la loro capacità di concentrarsi sul lavoro e di pensare lucidamente.
Se giunti a questo punto siete demoralizzati perché vi siete accorti che voi o una persona che conoscete non ha una buona intelligenza emotiva non temete, l’intelligenza emotiva come tutte le altre intelligenze non è statica e proprio per questo, grazie alla plasticità del nostro cervello, può essere sviluppata.
Dott.ssa Samantha