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MEDIA EDUCATION: educare ai media

LA TELEVISIONE

La televisione rappresenta un importante mezzo di comunicazione e di educazione e lo è per diversi aspetti e per molteplici forme, ma non sempre il telespettatore è consapevole degli stimoli ai quali è sottoposto:

  • La televisione educa al consumo e al formare il consumatore: basti pensare all’aumento di volume impostato durante le pubblicità, momento in cui da spettatori diventiamo futuri consumatori; la televisione con i suoi messaggi promozionali altera il nostro ruolo da telespettatori a consumatori, ma noi siamo consapevoli di questo cambiamento che ci riguarda?
  • La televisione ha uno scopo pedagogico: alcuni programmi perseguono questo obiettivo esplicitamente, come quelli di divulgazione scientifica e i documentari.

Da queste due differenti focus comprendiamo che la televisione può essere educativa sia in modo esplicito sia in modo implicito, pertanto per non essere passivi educandi di questo strumento ma essere attivi fruitori sarebbe bene interrogarci sull’uso che ne facciamo e riflettere sull’educazione alla quale ci esponiamo.

INTERNET

Che cosa accade poi con internet? Internet potrebbe essere paragonata ad una “grande televisione” perché i suoi contenuti sono ancora più ampi, sempre disponibili e all’interno di essa oltre che essere passivi spettatori si può essere anche attivi attori. Gli stessi interrogativi che ci dovremmo porre in merito alla televisione dovrebbero essere trasposti a internet e alle differenti sfaccettature che assume.

Lavorando nell’ambiente scolastico riscontro una grande differenza tra la televisione e internet, la prima non è riuscita in un’impresa portata a termine dalla seconda: entrare nelle scuole. In quasi tutte le scuole c’è una connessione internet che in modo diretto e indiretto è al servizio dell’educazione, quindi se per quel che riguarda la più anziana televisione le istituzioni scolastiche hanno avuto poca voce in capitolo credo invece che debbano prevedere degli interventi di “Media education” per sviluppare nelle nuove generazioni un’informazione e comprensione critica circa la natura e le categorie dei media, le tecniche da loro impiegate per costruire messaggi e produrre senso, i generi e i linguaggi specifici.

Confrontandomi con i giovani riscontro che nelle aule scolastiche difficilmente entrano in contatto con internet e i media, mentre una volta usciti dalla scuola passano gran parte del loro tempo utilizzando social media e consultando Google accendendo così ad una piccola parte delle opportunità che questi strumenti mettono a nostra disposizione.

Capisco che alcuni docenti si sentano spaventati davanti alle nuove tecnologie, ma da adulti dobbiamo essere i primi a sperimentarli e a sbagliare per poter offrire ai giovani delle indicazioni di utilizzo affinché non diventino strumento dei media, ma siano loro a cogliere le nuove possibilità offerte.

Quindi siamo chiamati ad affrontare una nuova sfida che è quella di comprendere come educarci a questa vasta offerta di informazione.

Dott.ssa Samantha

 

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