Indubbiamente il ruolo della memoria tra i banchi di scuola è noto a tutti, ma a mio avviso il suo contributo è ancor più determinante di quanto si pensi.
Questa funzione cognitiva ha un ruolo determinante nello studio a memoria di poesie, versi o tabelline. Lo sforzo richiesto per questo tipo di apprendimento è gravoso e pertanto si consiglia di non imparare tutta una poesia in un’ora o tutte le tabelline in un pomeriggio.
D’altra parte, però, se è assegnata una sola pagine da studiare il tempo richiesto per la memorizzazione dei contenuti è inferiore perché ciò che si deve mantenere in memoria sono solo i contenuti e non le singole parole.
Quindi, da queste situazioni si può dedurre che all’aumentare dello sforzo mnestico (della memoria) aumenta il tempo richiesto per la memorizzazione, poiché questa capacità è limitata.
A scuola la memoria serve solo a questo?
No, la memoria di lavoro gioca un ruolo determinante nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Questo tipo di memoria permette di tenere a disposizione delle informazioni e manipolarle, quindi è determinante avere a disposizione i suoni dei simboli scritti e dei gruppi sillabici quando si legge, inoltre è importante ricordarsi le regole ortografiche o come si scrivono determinate lettere durante una produzione scritta, infine è fondamentale ricordarsi le procedure di risoluzione delle operazioni nell’ora di matematica.
Oltre a ciò la memoria è importante anche nelle relazioni.
Gli alunni entrano in interazione con un corpo docente che può esser formato da 5 a 15 persone in base al grado e agli indirizzi di istruzione e per ognuno dei docenti deve avere ben presente il tipo di script (schema) proposto da quell’insegnante utile per orientarsi durante la lezione.
Vi riporto alcuni esempi per essere più chiara: ci sono insegnanti che parlano tutta l’ora, alcuni in piedi altri seduti; con alcuni insegnanti è necessario chiedere di alzarsi per buttare qualcosa nel cestino e con altri no; alcuni insegnanti richiedono che i fogli di lavoro siano impostati in un modo e altri in un altro e ci sarebbero molti altri esempi da fare.
Dopo queste considerazioni risulta evidente che la memoria è messa a dura prova durante le ore scolastiche e quindi come è possibile ridurre le richieste mnestiche superflue per far sì che tutte le risorse siano impiegate nell’apprendimento?
Senza contestualizzazione nelle singole realtà mi sento di dare 3 consigli:
- Esporre i contenuti da memorizzare in modo chiaro, nella mia esperienza professionale ritrovo molto utile la tecnica dell’anticipazione, cioè anticipo ai miei alunni ciò di cui andrò a trattare, come se costruissi per loro il cassetto dentro cui potranno inserire gli argomenti che si tratteranno.
- Essere coordinati con gli altri colleghi nelle richieste e nelle regole oppure essere flessibili con poche indicazioni guida da seguire.
- Dare una connotazione emotiva alle cose davvero importanti, perché gli elementi che ci coinvolgono rimangono più in mente.
Dott.ssa Samantha
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