Psicologia della vita quotidiana

NESSUN REGALO È UN SEMPLICE REGALO!

In fondo all’articolo è possibile ascoltare l’audio-lettura

Sono differenti i motivi che possono condurre ciascuno di noi a fare un regalo, ma dietro ad un gesto apparentemente così semplice si nascondono differenti implicazioni psicologiche.

Ho ricercato la definizione di regalare su Treccani.it e ho trovato:

“Dare liberalmente, senza compenso o altra contropartita e con intenzione amichevole o affettuosa, cosa che è, o si ritiene, utile o gradita a una persona”.

A partire da questa definizione è evidente il carattere sociale e l’importanza che ricoprono gli attori di questa azione.

Le motivazioni che possono spingere un individuo a fare un regalo possono essere differenti. Innanzitutto, in alcuni casi si sceglie di fare un regalo mentre in altri no, ad esempio in certe circostanze come il Natale tale gesto non è una scelta ma un rito; nei casi in cui scegliamo di fare un regalo potremmo ritenere di esser spinti dal desiderio di dare senza compenso, ad esempio quando siamo mossi da riconoscenza.

I nostri regali possono essere paragonati a un mezzo di comunicazione mediante il quale mandiamo messaggi di affetto, stima e sentimenti come se dicessimo:

“Questo regalo è il simbolo che dimostra che ti penso, che ti amo, che ti voglio bene”

pertanto a fronte di questo messaggio chi dona si aspetta di essere ricambiato, si aspetta di ricevere un pensiero, dell’amore, del bene. Ma stando così le cose allora il regalo non è più disinteressato, ma ha l’obiettivo di avvicinarci all’altro.

Il dono non è solo un mezzo di comunicazione ma è anche un veicolo mediante il quale chi compie il gesto si esprime: alcuni regalano la prima cosa che capita; altri sono previdenti e iniziano molto prima ad organizzarsi affinché tutto sia perfetto; ci sono le persone che regalano esperienze e altre che invece regalano oggetti; altre ancora preparano i regali con le proprie mani.

Dall’altra parte troviamo chi riceve il regalo, il quale riveste un duplice ruolo: uno passivo poiché lo riceve, l’altro attivo poiché esercita molta influenza nella scelta del regalo stesso.

Se già prima di leggere questo articolo non era semplice scegliere un regalo, ora nessun regalo sarà più un semplice regalo!

Proprio per questo vi lascio 3 consigli che potrebbero esservi utili:

  1. Non pensare a ciò che piace a noi, ma a quello che può piacere a chi riceverà il regalo: spesso mentre siamo alla ricerca di un regalo ci capita di avere idee o trovare oggetti che sarebbero perfetti per noi, ma non è bene donarlo ad un’altra persona guidati solo dai propri gusti: sarebbe imbarazzante per una persona timida e introversa ricevere una festa a sorpresa con tantissimi invitati oppure regalare un posacenere originale ed elegante ad una persona che non fuma. Procedendo in questo modo non vedremmo nell’altro l’entusiasmo che ci aspetteremmo e il messaggio inviato non avrebbe lo scopo di avvicinarci ma di allontanarci perché l’altro fatica a credere di essere speciale per una persona che non gli mostra empatia.
  2. Indagare le passioni e cercare di individuare ciò che l’altro non sa ancora di volere: questo secondo consiglio è una diretta conseguenza di quanto detto nel primo, per scegliere un regalo è bene partire dagli interessi di chi lo riceverà, seppur questo ci possa richiedere di fare dei regali che non apprezziamo personalmente. Inoltre, per le persone a noi più vicine possiamo provare a pensare a qualcosa che lui/lei non sa ancora di volere oppure che desidera ma non si legittima a chiederlo o comprarlo.
  3. Pensare al significato del regalo che si vuole fare: un dono esprime ciò che proviamo per l’altra persona, chi siamo e chi è la persona che lo riceve, quindi nella scelta del regalo perfetto si dovrebbero tenere in considerazione questi tre elementi ed essere consapevoli che nessun regalo è un semplice regalo.

Dott.ssa Samantha