Benessere, Psicologia della vita quotidiana

SAN VALENTINO: Festa di chi è innamorato o di chi ama?

In fondo all’articolo è possibile ascoltare l’audio-lettura

Per definizione san Valentino è la festa degli innamorati, ma chi sono gli innamorati?

La parola “innamorato” deriva dal verbo “innamorarsi”, che letteralmente significa “accendersi” e in inglese viene tradotto con la locuzione “Falling in love”, caduto in amore. Entrambe le eccezioni fanno pensare a qualcosa di fugace, a un sentimento che non permane nel tempo, che dura poco, insomma “il tempo di una caduta” dicono gli inglesi.

D’altra parte, l’amore è qualcosa di duraturo e dalla maggior parte delle persone viene visto come un viaggio, infatti proprio per questa ragione la parola “Amore” viene rappresentata nell’immaginario comune da due persone che camminano dandosi la mano e non da situazioni passionali.

Quindi chi sono gli innamorati che festeggiano San Valentino? Il 14 Febbraio dovrebbero festeggiare solo coloro che sono appena stati colpiti dalla freccia di Cupido oppure tutti coloro che amano?

A mio avviso dovrebbero festeggiare tutti, sia chi si è appena “acceso” d’amore, sia chi ogni giorno alimenta il fuoco affrontando le sfide quotidiane.

L’amore è una scelta che si rinnova ogni giorno e che incide profondamente sulla nostra persona; le relazioni che istauriamo incidono sul nostro umore e sul nostro stato emotivo, sui nostri progetti e sulla loro realizzazione, sulle persone che siamo e che saremo.

Inoltre, il sentirsi amati non ci fa sentir soli e amare non fa sentire soli gli altri, quindi l’amore è un regalo che la coppia fa a sé stessa.

Riporto uno stralcio di “Prometto di sbagliare” di Pedreo Chagas Freitas con l’augurio che l’amore vi porti a rinnamorarvi ogni giorno:

<<Scivolò lungo il corrimano per amare più in fretta.

“Giochi con me, per favore?” L’intero asilo a disposizione e gli occhi di lui posati sul suo modo di prendere i Lego, vorrebbe giocare con lei, non sa perché, non immagina perché, ma qualcosa spinge il bambino verso la bambina.

La maestra sorride, ha voglia di non dimenticare mai più questa immagine, la tenerezza di lui che prende la mano di lei, l’amore è bello sin da quando inizia, una cosa gigante costruita con mattoncini di tutti i colori, di tutte le dimensioni. Lei lo guarda spaventata, abbozza un sorriso, gli passa un altro mattoncino.

“Tieni è per te”,

e ha appena fatto la più pura dichiarazione d’amore che un essere umano riesca a concepire.

“Tieni è per te”,

lui accetta e costruisce, anche se ormai la costruzione è di entrambi.>>

Il racconto prosegue:

<<Scivolò lungo il corrimano per amare più in fretta.

“Leggi con me, per favore?” […]

Scivolò lungo il corrimano per amare più in fretta.

“Scopri con me, per favore?” […]

Scivolò lungo il corrimano per amare più in fretta.

“Vieni a vivere con me, per favore?” […]

Scivolò lungo il corrimano per amare più in fretta.

“Ti sposi con me, per favore?” […]

Scivolò lungo il corrimano per amare più in fretta.

“Muori con me, per favore?” […]”>>

Dott.ssa Samantha