Dopo aver visto che cosa sono e quali sono i comportamenti-problema in adolescenza vediamo insieme quali possono essere le strategie di sviluppo delle funzioni esecutive.
Nel precedente articolo sulle funzioni esecutive in adolescenza abbiamo già accennato a queste strategie, ma ora vediamole in modo più approfondito.
La modellizzazione
Questo è il processo con cui voi l’adulto si pone come modello da imitare per il bambino o l’adolescente. I ragazzi imparano osservando e questo è evidente soprattutto per chi ha figli di età prescolare che ripetono tutto quello che fanno i genitori, soprattutto le azioni meno eleganti. Questa strategia prevede che per massimizzare l’effetto della modellizzazione si mostri come si fanno le cose descrivendo il procedimento verbalmente. Parlare senza dimostrazione o dimostrare senza parlato con non ha la stessa efficacia, pertanto è necessario impegnarsi in questa strategia. Inoltre è importante sottolineare che la modellizzazione non serve solo per i bimbi piccoli ma vale per tutti: avete mai provato a spiegare l’utilizzo di uno smartphone a una persona anziana senza parlare o senza mostrare le azioni da effettuare?
La ripetizione
I bambini e adolescenti con difficoltà nelle funzioni esecutive hanno bisogno di più ripetizioni rispetto a chi non ha difficoltà. Spesso hanno bisogno di sentirsi ribadire tante volte le routine seppur questo per gli adulti risulta faticoso. A volte può essere anche utile suddividere i procedimenti in compiti meno complessi così che un’attività complessa può essere appresa passo dopo passo e diventare così accessibile anche per un ragazzo che fatica ad organizzarsi. Un’avvertenza invece è quella di non cadere nella ripetizione insistente di raccomandazioni che possono incidere sul tipo di relazione che si viene a creare, poiché la ripetizione se non effettuata quando necessaria induce i ragazzi a credere che li riteniamo stupidi.
La coerenza
Questa caratteristica è fondamentale per imparare le regole e le procedure. Per i bambini e gli adolescenti che hanno problemi con le funzioni esecutive è molto più difficile ricordare le regole e le procedure se queste continuano a cambiare, quindi può essere utile all’inizio e con i più piccoli essere rigidi e non prevedere eccezioni. Ma con il tempo è invece necessario far comprendere all’adolescente che le regole si possono cambiare con una spiegazione logica, che ovviamente non potrà essere “Perché lo dico io!”.
Un elemento da non sottovalutare è la coerenza tra le diverse figure di riferimento, soprattutto all’interno del nucleo familiare poiché si condividono luoghi e momenti di vita.
I rinforzi
I rinforzi sono le ricompense per l’impegno investito in un’attività più o meno difficile. Per i ragazzi con difficoltà nelle funzioni esecutive è necessario individuare rinforzi anche intermedi: se questi fossero solo alla conclusione dell’attività probabilmente l’impegno investito sarebbe sproporzionato rispetto alla ricompensa e la motivazione potrebbe calare dopo poco tempo.
È utile anche una riflessione sui rinforzi che si scelgono perché con il sistema di punizioni e rinforzo si rendono evidenti quelli che sono le scale di valori dell’adulto e sarebbe utile decidere insieme al ragazzo le ricompense e le regole da rispettare.
Ambienti organizzati
L’organizzazione degli ambienti migliora l’abilità delle funzioni esecutive. Sistemare l’ambiente domestico è essenziale per riuscire a insegnare e favorire le competenze relative alle funzioni esecutive perché l’ordine e la pianificazione esercitano già una funzione di modellazione. Le case caotiche, imprevedibili e disordinate mostrano al ragazzo uno stile di vita che probabilmente replicheranno; mentre le case serene, positive, ordinate e strutturate offrono ai ragazzi l’opportunità di imparare come regolare i propri comportamenti e attuare strategie efficaci. Non vogliamo qui cadere nell’illusione della famiglia del Mulino Bianco, ma tutti gli sforzi investiti nella pianificazione di uno spazio adeguato aiuteranno lo sviluppo dei ragazzi in modo implicito.
Dott.ssa Samantha