Negli ultimi anni la psicologia si è affiancata al terrorismo per indagare e cercare di capire come avvenga il reclutamento dei combattenti e dei foreing fighters dell’ISIS. Ma, d’altra parte, essendo io molto a contatto con i bambini trovo difficile tradurre per loro le immagini che vedono alla televisione e spiegare perché anche gli adulti di riferimento, apparentemente un po’ supereroi, si sentono minacciati.
Gli atti terroristici interferiscono profondamente con le certezze dei bambini insinuando l’idea che il mondo può non essere un posto sicuro e influenzando i loro comportamenti: so di bambini spaventati che si paravano occhi e orecchie per non accedere a certe informazioni, mentre altri provocatoriamente utilizzavano parole e gesti dei terroristi per osservare la reazione degli adulti.
Come possiamo noi adulti sostenere i nostri bambini?
Enza Gidaro e Simona Vecli, psicoterapeute appartenenti all’Associazione EMDR Italia hanno dato delle indicazioni sul come star vicino ai bambini in queste situazioni in un articolo.
5 indicazioni suggeriscono come intervenire preventivamente:
- OSSERVARE eventuali cambiamenti negli atteggiamenti e nelle espressioni emotive durante le attività di gioco, di socializzazione e della didattica.
- DOMANDARE ai bambini cosa vogliono sapere attorno alla questione, così da circoscrivere il bisogno e comprendere ciò che già sanno.
- SPIEGARE in modo veritiero e ordinato.
- RASSICURARE con le parole ed essere dei buoni mediatori emotivi. Le emozioni che giungono ai bambini non devono essere troppo intense e devono poter essere elaborate in modo adeguato.
- LASCIARE LA POSSIBILITÁ DI DIALOGO in merito a tali argomenti, seppur ci si sforzi di ritornare alla routine delle attività quotidiane.
Le autrici, inoltre, consigliano di PARLARE AI BAMBINI con alcune accortezze:
Nella scuola dell’infanzia consigliano di trattare l’argomento solo se proposto direttamente dai bambini dando spiegazioni coerenti e rassicuranti.
Nella scuola primaria invitano a spiegare e rassicurare i bambini differenziando in modo chiaro tra ISIS e religione islamica.
Nella scuola secondaria consigliano di orientare la richiesta di informazione e guidarla.
Queste sono solo alcune indicazioni che ho individuato come utili, con l’augurio che siano sempre meno le occasioni in cui dovremo tradurre ai bambini atti di terrore e dolore.
Dott.ssa Samantha
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